Gran parte delle testate giornalistiche italiane stanno presentando gli
scontri in corso a Istanbul come una battaglia tra la popolazione e le forze dell’ordine per salvare i
600 alberi del parco Gezi che, secondo i piani del governo di
Erdogan, avrebbero dovuto lasciare il posto a un
centro commerciale e a lotti abitativi di alto valore commerciale proprio nel cuore della megalopoli turca.
Per quanto sia estremamente romantico pensare ad un risveglio ambientalista del popolo turco, una simile lettura rischia di rivelarsi di sconcertante
superficialità e di tralasciare i numerosi elementi che stanno alimentando la
seconda giornata di scontri sul Bosforo.