giovedì 10 maggio 2012

La chiesa contro Obama per i gay

Il cardinale Dolan a Radio Vaticana.

‘Il matrimonio e’ solo l’unione fra un uomo e una donna’ e la Chiesa ‘non potra’ tacere di fronte a parole o azioni che minerebbero questo istituto, pietra angolare della societa”. E’ quanto ha detto il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York, ed esponente di punta dell’episcopato americano, in seguito alle affermazioni del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che si e’ detto favorevole ai matrimoni omosessuali.


LA STORIA – Che sia favorevole ai matrimoni gay il presidente americano l’ha dichiarato in un’intervista alla Abc, dopo che alcuni giorni fa il vicepresidente Joe Biden, scatenando furibonde polemiche anche tra i democratici, si era espresso per primo a favore delle nozze gay. “In passato avevo esitato sulle nozze gay perche’ pensavo che le unioni civili fossero sufficienti”, ha detto il presidente americano. Ora, pero’, ha aggiunto “Penso che le coppie dello stesso sesso dovrebbero potersi sposare”. Obama ha ricordato di essere sempre stato chiarissimo sul fatto che “i gay e le lesbiche americani dovrebbero essere trattati correttamente ed equamente”. Le affermazioni di Obama sono giunte il giorno stesso in cui il Nord Carolina, con referendum, ha respinto le ‘nozze gay’, portando a 31 gli Stati contrari, 7 i favorevoli.

 I PRECEDENTI – Non è la prima volta che Dolan si scaglia contro Obama. La decisione (del febbraio scorso) dell’Amministrazione Obama di obbligare i datori di lavoro a coprire le spese sanitarie in tema di anticoncezionali e prevenzione della gravidanza ha provocato una fortissima reazione da parte delle istituzioni religiose, in primis quelle cattoliche. Secondo le nuove disposizioni i dipendenti che lavorano per un’istituzione semi religiosa hanno diritto a vedersi risarcite le spese in tema di prevenzione della gravidanza dall’assicurazione fornita dal datore di lavoro. Solo gli enti religiosi in senso stretto hanno diritto all’obiezione di coscienza,ma i vescovi trovano questa normativa inaccettabile, uno scontro che sembra aggravarsi di ora in ora.

I PRECEDENTI - Il divieto di obiezione di coscienza fa parte delle nuove regole introdotte con l’Obamacare. La normativa, diventata legge ormai due anni fa, è molto complessa, e le regolamentazioni dei suoi punti più controversi sono arrivate piuttosto lentamente.
Lo scorso 20 gennaio il ministro (Secretary) della Salute (Health and Human Services, Hhs), Kathleen Sebelius, ha pubblicato l’ultimo regolamento attuativo della legge Affordable Care Act firmata da Obama a marzo del 2010. Il provvedimento rende obbligatoria per tutte gli istituti sanitari – compresi, dunque, gli ospedali cattolici – una copertura sanitaria che comprende i servizi di contraccezione, aborto e sterilizzazione. Gli istituti hanno tredici mesi di tempo per adeguarsi. L’intenzione della Casa bianca è quella di ridurre aborti e connessi costi sanitari. Molti esponenti cattolici hanno criticato la misura come una violazione della libertà di coscienza e un attentato alla «libertà religiosa» – un caposaldo della Costituzione degli Stati Uniti che secondo i vescovi Usa è talmente a rischio, nell’era Obama, che la Conferenza episcopale ha recentemente creato un comitato per la sua difesa. Hanno criticato aspramente l’atteggiamento dell’amministrazione Obama vescovi di peso, a partire dal presidente della Conferenza episcopale Usa, mons. Timothy Dolan, arcivescovo di New York. «Mai prima di oggi il Governo federale ha obbligato le persone e le organizzazioni a comprare sul mercato un prodotto che viola la loro coscienza. Ciò non dovrebbe accadere in un paese nel quale il libero esercizio di religione è tra i primi diritti sanciti dal Bill of rights (i primi dieci emendamenti della Costituzione, ndr.)», ha detto Dolan, cardinale ‘in pectore’, in un video pubblicato sul sito dell’episcopato.
 http://www.giornalettismo.com/archives/301740/la-chiesa-contro-obama-per-i-gay/