giovedì 10 maggio 2012

Dove i gay sono liberi. Non in Italia

Dove i gay sono liberi. Non in Italia

Il matrimonio omosessuale nel mondo.

La questione omosessuale diventa ora più che mai al centro del dibattito mondiale dopo che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha sentito di dover dire che ogni coppia omosessuale dovrebbe poter godere degli stessi diritti garantiti alle coppie eterosessuali. Ma in tutto il mondo il riconoscimento dei diritti per gli omosessuali stenta a prendere il volo: sono ancora pochissimi, rispetto al numero complessivo.


UN MONDO ARCOBALENO - Un’infografica di El Mundo ci aiuta a riassumere lo stato complessivo dei diritti legali riconosciuti alle coppie omosessuali. “Sono dieci, complessivamente, i paesi che riconoscono il matrimonio omosessuale”, dice il matrimonio spagnolo: ce ne sono poi di altri che pur non permettendo l’accesso al matrimonio, forniscono la possibilità di stipulare dei patti civili, delle unioni riconosciute comunque dallo stato. In nessun caso parliamo dell’Italia.

Apre questa “classifica” un po’ diversa dal solito l’Olanda, che permette le unioni omosessuali fin dal 2001.”Il primo gennaio del 1998 entrò in vigore la legge che permetteva le unioni civili. Il primo di aprile del 2001 arrivò il matrimonio omosessuale. Secondo le statistiche olandesi, dall’entrata in vigore fino al 2005 si sono registrati 6600 matrimoni”.

L’UGUAGLIANZA IN CAMMINO - Fece rumore il caso spagnolo: legalizzato nel 2005 dalla legge del premier Zapatero, “la legge generò una grossa polemica nell’opinione pubblica”. La Chiesa Cattolica e i gruppi conservatori la rigettarono in pieno. Tuttavia il 66% della popolazione mostro il suo appoggio e un altro 56% pensava che le unioni omosessuali potevano adottare dei bambini”. Anche qui, qualche statistica: “4500 le unioni dello stesso sesso nel primo anno, e di lì al 2010 oltre 19mila i matrimoni celebrati”. Il Belgio, il Canada – primo paese del continente americano a permettere queste unioni nel 2005 – e il Sudafrica, primo paese del continente africano: “Nel 2002 la Corte Suprema indicò che fosse discriminatorio ed incostituzionale la mancata previsione del matrimonio fra persone dello stesso sesso. Nel 2005 il Tribunale Costituzionale diede al Parlamento 12 mesi per promulgare la legge che riconoscesse queste unioni”. Norvegia e Svezia nel 2009, dopo dieci anni di unioni civili; negli Stati Uniti, solo alcuni stati dell’Unione permettono il matrimonio gay: New York, Massachusetts, Connecticut, Iowa, Vermont, e New Hampshire. Vi sono poi Hawái, New Jersey, Delaware, Rhode Island, Washington, California, Oregón, Nevada e Illinois che offrono le unioni civili.

UNIONI CIVILI - Analogamente sono molti i paesi del mondo che pur non permettendo il matrimonio, consentono una diversa forma di unione: “Germania, Andorra, Australia, Austria, Brasile, Colombia, Danimarca, Ecuador, Slovenia, Finlandia, Francia, Ungheria, Israel, Liechtenstein, Lussemburgo, Messico, Nuova Zelanda, Regno Unito, Repubblica Ceca, Uruguay e Svizzera”. Per quanto riguarda il Messico, queste situazioni sono previste solo in alcuni stati della federazione.

http://www.giornalettismo.com/archives/301090/dove-i-gay-sono-liberi-non-in-italia/