martedì 31 gennaio 2012

CHIESA: DUE MILIARDI DI ICI NON PAGATA MALGRADO 4,5 MILIARDI DI INTROITI DAL TURISMO RELIGIOSO!

Due miliardi l' anno di mancato pagamento dell' ICI, non male di questi tempi. Più la metà del pagamento ires, più... quanti sono i privilegi della chiesa cattolica in Italia? E sono tutti giustificati dalla vocazione "assistenziale"? E quali sono i sotterfugi per sfuggire anche alle tasse legalmente dovute. Perchè è questo il punto.
La chiesa possiede sicuramente la fetta più grande del patrimonio immobiliare italiano, circa il 20-22% del totale: oltre 115 mila immobili, 9mila scuole, 4mila tra ospedali e centri sanitari. 
amenti in favore della chiesa.
Il gruppo Re, il principale intermediario immobiliare che usa la chiesa, guadagna grazie a questo più di 30 milioni di euro l'anno.
Così solo a Roma parliamo di 23mila tra terreni e fabbricati: per fare un esempio Propaganda Fide, finita nell'occhio del ciclone per la gestione spregiudicata di una serie di appartamenti, ha un patrimonio stimato in 9 miliardi di euro!
Non male per una realtà cui arriva comunque ogni anno un miliardo di euro tramite l'8xmille, 700 milioni per le convenzioni su scuola e strutture sanitarie, 250 milioni per finanziamenti sulle grandi opere...
Insomma non proprio il modello propugnato da San Francesco d'Assisi.
Era sembrato a un certo punto che si fosse almeno aperta la discussione, vista la crisi e visti gli stessi appelli della Chies a "pagare le tasse". Ma nemmeno il governo Monti ha osato far niente.

Nessuno però pone il problema delle opere di totale assistenza. Il punto sono tutte quelle attività che finiscono per diventare attività economiche di altro tipo, ma che grazie a una serie di sotterfugi comunque non pagano le tasse. Il Governo Berlusconi nel 2005 aveva esentato dall'imposta tutti gli immobili di enti no-profit senza distinzioni sul loro utilizzo. La minaccia di un'indagine Ue aveva convinto l'esecutivo Prodi a limitare il beneficio agli edifici "che non hanno esclusivamente natura commerciale". E così oggi chi nega il problema sostiene che il privilegio non c'è più. Ma il problema è l'avverbio, "quell'esclusivamente": è troppo facile trovare un uso integrativo a scopo sociale che accompagni lo sfruttamento commerciale.
Il fenomeno che fa più discutere è quello del "turismo religioso", esploso in particolare col Giubileo:
parliamo di 200.000 posti letto in tutta Italia, 10.000 solo a Roma come lamenta Federalberghi che denuncia la "concorrenza sleale". Il giro d'affari annuo è di 4,5 miliardi di euro senza praticamente il fastidio dell'ICI. Con esempi clamorosi, come il palazzo del Borromini di proprietà delle suore Oblate di Santa Maria dei Sette dolori in Trastevere si avvia a diventare un hotel con 62 camere. Anche queste sono opere pie...!?